Migliori shaker per cocktail di Ottobre 2024: recensioni, opinioni, prezzi, confronti

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Anche quest’anno la tanto attesa estate è arrivata: la bella stagione è sinonimo di sole, mare e perché no, di un buon cocktail da gustare con gli amici! Pensate ad un aperitivo o ad una cena organizzata nel vostro giardino o in terrazzo con le persone che più amate, sorseggiando un fresco e dissetante cocktail preparato con le vostre mani. Ma si sa, per ottenere un buon risultato, dovrete avere gli strumenti giusti, quindi non potrà mancare nel vostro bar personale uno shaker per cocktail professionale!

 

Come scegliere il miglior shaker per cocktail

Gli shaker per cocktail  sono tra gli strumenti utilizzati dai barman nel loro lavoro dietro al bancone: come suggerisce l’etimologia stessa della parola, derivante dal verbo inglese “to shake” che vuol dire appunto “scuotere, mescolare“, questo particolare recipiente serve a mischiare tra loro gli ingredienti che andranno a comporre la vostra bevanda preferita.

Il primo shaker per cocktail ha origini molto lontane: venne inventato nella seconda metà del 1800 a New York da un tale di nome William Hernett, anche se non abbiamo fonti certe a riguardo. Già all’epoca il funzionamento era il medesimo di oggi: bastava inserire gli ingredienti scelti, tra liquori, sciroppi, distillati, succhi eccetera, chiudere lo shaker e agitare vigorosamente prima di servire il preparato.

Nella scelta di un buon shaker dovremo valutare essenzialmente due aspetti:

  • La tipologia
  • I materiali

Le quattro tipologie di shaker

Esistono quattro tipi di shaker per cocktail sul mercato:

  1. Lo shaker francese
  2. Lo shaker Boston
  3. Lo shaker Cobbler
  4. Il “Tin on Tinshaker

Il modello più famoso, che potremmo definire come il classico miscelatore per cocktail, è il Cobbler Shaker: esso si compone di tre parti, quella inferiore dove andranno inseriti gli ingredienti, quella centrale che è costituita da una sorta di tappo con dei fori che fungono da filtro, e quella superiore che occorre per chiudere in maniera salda lo shaker, impedendo che gli ingredienti fuoriescano.

Nonostante il Cobbler sia il modello tradizionale per eccellenza, nei bar vediamo che il più utilizzato è il Boston Shaker, anche conosciuto come “l’americano”.

Lo Shaker Boston si distingue dal precedente per la sua maggiore capienza (consente di preparare anche tre o quattro cocktail contemporaneamente) e per essere composto da due parti anziché tre: gli ingredienti andranno inseriti nella parte superiore, che di solito è in vetro o plastica, poi occorrerà agitare consentendo che questi raggiungano la parte inferiore, dove può essere presente o meno il ghiaccio.

Nel caso in cui il ghiaccio venga già tritato in precedenza ed inserito insieme agli altri ingredienti nella parte superiore del Boston Shaker, dovrete munirvi di un secondo strumento chiamato “strainer“, una sorta di colino filtrante” su cui versare la bevanda prima di servirla nel bicchiere.

Particolare modello di shaker è il “Tin on Tin“: questo è semplicemente costituito da due bicchieri di dimensioni diverse e molto leggeri che andranno incastrati l’uno nell’altro. Fatto ciò basterà agitare e gli ingredienti si misceleranno tra loro, senza filtri od altro.

Ultimo, non tanto per la qualità, ma perché considerato dai barman il meno spettacolare tra quelli sopra elencati è lo shaker alla francese.

Noto anche con il nome di Shaker Parisienne, è composto da due parti, un contenitore inferiore per gli ingredienti e un tappo superiore per chiuderlo, funziona esclusivamente con lo strainer, perché sprovvisto di colino incorporato.

Materiali

Il materiale principalmente utilizzato per tutte le tipologie di shaker di cui abbiamo appena parlato è l’acciaio inox: molto resistente oltre che facile da pulire allo stesso tempo, viene particolarmente apprezzato anche per il puro effetto acustico che si ottiene shakerando gli ingredienti inseriti al suo interno.

Come abbiamo visto però gli shaker per cocktail sono composti da più parti: per esempio nei Boston Shaker la parte superiore può essere anche in vetro o in plastica, mentre nel Cobbler la parte inferiore può essere in alluminio o in plastica.

Ovviamente uno shaker interamente fatto in acciaio inossidabile costerà di più rispetto a un modello in alluminio, ma questo perché essendo il primo un materiale molto più resistente, sia agli urti che alla ruggine, si presterà ad un uso frequente. Ma se avete intenzione di prepararvi un cocktail una tantum, anche un modello in alluminio andrà benissimo.

Dimensioni e peso

Gli shaker per cocktail possono avere dimensioni variabili: solitamente il più capiente è il Boston che può avere una capienza compresa tra i 600 e gli 900 ml.

Di media però la capienza di uno shaker è orientativamente compresa tra i 250 e i 500 ml, ideale per preparare al massimo uno o due cocktail alla volta.

Per quanto riguarda il peso, ci teniamo soprattutto a dirvi che saranno i materiali a determinarne la differenza: un modello in acciaio inox di media peserà intorno ai 350 g, ma ovviamente saranno anche le dimensioni a fare la differenza. Si tratta però di un dato poco rilevante, perché per shakerare un cocktail basteranno una manciata di minuti e a meno che non ci teniate a fare delle vere acrobazie con il vostro shaker, non farete molta fatica!

Marche e prezzi

In commercio esistono tantissimi modelli di shaker, alcuni più professionali altri per principianti, alcuni in acciaio inox altri in plastica, vetro e alluminio, alcuni venduti singolarmente ed altri in set. Tutti questi elementi determineranno la variazione di prezzo, che comunque restano di base piuttosto economici, a meno che non optiate per dei set professionali completi.

Le marche più conosciute negli ambienti frequentati dai baristi, ma anche dei semplici appassionati sono Nuvantee,  Vinekraft, Samione, Drinkstuff, Tescoma, Sodial, Gwhole, Tablecraft e molte altre.

Per agevolarvi nella scelta, nella tabella seguente riporteremo i prezzi medi suddivisi per le marche che abbiamo appena citato, così potrete farvi un’idea precisa di quanto andrete a spendere per avere uno shaker per cocktail di qualità:

MARCA PREZZO MEDIO
Nuvantee 14,95 euro
Vinekraft 19,99 euro
Samione 20,99 euro
Drinkstuff 30 euro
Tescoma 18,40 euro
Sodial 13 euro
Gwhole 21,99 euro
Tablecraft 50 euro

Ora che avete letto questa utile guida, saprete tutto quello che c’è da sapere su un buon shaker per cocktail, ma ricordatevi però che spesso sono gli ingredienti a fare la differenza, quindi optate per liquori di qualità, frutta fresca e ghiaccio preparato giornalmente, dopodiché chiudete lo shaker, agitate e gustate la vostra bevanda preferita!


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