Cucinare è ormai una passione sempre più forte per gli italiani, come si può facilmente dedurre dal notevole successo che arride ormai da anni alle trasmissioni che prevedono sfide tra aspiranti cuochi o comunque imperniate sulla preparazione di pietanze e alimenti.
Per chi ama cucinare, i timer da cucina rappresentano un oggetto non solo prezioso per la preparazione degli alimenti, ma anche in grado di aggiungere un tocco di eleganza all’ambiente in cui si opera. Si tratta in effetti di strumenti piccoli e all’apparenza semplici nella loro concezione, che però con il trascorrere degli anni sono diventati oggetto di una vera e propria mania, trasformandosi di conseguenza in veri e propri complementi d’arredo di design. Una nuova concezione che prevede da parte loro non solo una preziosa funzione di timer adibito a tenere il conto dei minuti di cottura dei nostri cibi, ma anche di veri e propri oggetti d’arredo in grado di dare un gradevole tocco di originalità alla nostra cucina.
Analogico o digitale?
Naturalmente quando si tratta di scegliere un timer per la cucina entrano in ballo svariati fattori. Il primo dei quali è quello relativo alla tecnologia: meglio un timer analogico o digitale?
I primi, detti anche meccanici, fanno leva su un sistema a molla il quale consente di far ruotare la loro parte superiore e che, una volta che sia stata rilasciata, inizierà a tornare indietro, in modo da riposizionarsi alla sua posizione originaria.
I secondi, che sono molto spesso anche magnetici, prevedono l’impostazione dei minuti tramite dei pulsanti. Sono poi dotati spesso di un magnete il quale permette di attaccarli al frigorifero, al microonde o su qualsiasi altra superficie magnetica.
Il materiale
Altro fattore che può indirizzare la scelta in un senso o nell’altro è poi il materiale con cui vengono fabbricati. I quali sono in effetti i più disparati, con modelli in acciaio, plastica o PVC. Naturalmente possono vantare una maggiore o minore resistenza ad eventuali urti e graffi, ma senza evidenziare mai una particolare fragilità. Inoltre la scelta può dipendere anche dalla particolare propensione ecologica dell’utente: in tal caso è del tutto logico che la scelta possa andare a ricadere su prodotti più ecofriendly come quelli in acciaio o PVC, scartando quindi i materiali plastici.
Il colore
Può sembrare strano, ma molte persone operano la loro scelta anche tenendo conto di un aspetto all’apparenza marginale, ovvero il colore. Perché lo considerano invece un fattore dirimente? Il motivo risiede nel fatto che un timer molto colorato, magari caratterizzato da colori sgargianti o addirittura vistosi, può rivelarsi molto più facile da trovare in mezzo a piatti, mestoli, piatti, bicchieri ed utensili vari che costituiscono la dotazione normale di una cucina. Perché dover perdere tempo nel tentativo di rintracciarlo?
Quanto costa un timer da cucina?
Naturalmente anche il discorso relativo al prezzo ha una sua incidenza sul prezzo finale. Se si pensa ad esso come un semplice ausilio per la misurazione del tempo, sicuramente si può pensare di limitare la spesa necessaria. Se invece non ci si accontenta di un’impostazione utilitaristica, ma si vuole dotare la propria cucina di oggetti in grado magari di rispecchiare la propria personalità e renderla sempre più gradevole da vivere, personalizzandola al massimo, allora si può sicuramente pensare di non guardare troppo al prezzo. Anche perchè, in effetti, un timer anche di notevole qualità difficilmente raggiunge cifre superiori alle poche decine di euro.
In sede di acquisto, comunque, si dovrebbero privilegiare quei prodotti in grado di evidenziare un elevato rapporto tra qualità e prezzo e la capacità di resistere alle cadute e agli urti che sono sempre possibili in un ambiente particolare come quello rappresentato dalla cucina.