Condizionatori migliori di Ottobre 2024: recensioni, opinioni, prezzi, confronti

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Climatizzatore Hisense Easy smart 12000 Btu A++ R32 CA35YR01G
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Climatizzatore Hisense Easy smart 12000 Btu A++ R32 CA35YR01G
Climatizzatore Hisense Easy smart 12000 Btu A++ R32 CA35YR01G
Condizionatore Climatizzatore InverterTecnologia DC Inverter; Gas ecologico R32Pompa di calore + Deumidificatore / Riscaldamento e Raffreddamento
OffertaBestseller No. 32
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Climatizzatore portatile in classe a, compatto (70 cm di altezza e 35 cm di larghezza) e a basso...Capacità di refrigerazione: 8.000 btu/hCon gas refrigerante naturale r290 per il minimo impatto sul riscaldamento globale (gwp = 3)
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HISOME Mini Condizionatore Portatile Personale Air Cooler 5-in-1 Refrigeratore D'aria Umidificatore...
HISOME Mini Condizionatore Portatile Personale Air Cooler 5-in-1 Refrigeratore D'aria...
5-in-1 Design: una combinazione di ventola di raffreddamento dell'aria, diffusore di...3 Velocità del Vento: velocità del vento a 3 marce a scelta, la velocità della ventola può...Uso Personale: non è progettato per raffreddare un'intera stanza, ma è destinato a inviare aria...
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LOFTer Mini Condizionatore Portatile Senza Tubo Climatizzatore Portatile Aria Condizionata Mobile...
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Rappresenta una delle migliori soluzioni per far fronte al caldo torrido tipico della stagione estiva. Ed assicura un ambiente vivibile e confortevole non solo per le persone d’età e per quelle affette da patologie respiratorie, ma anche per chi lavora e necessita di condizioni ottimali per meglio gestire lo stress. Il condizionatore, infatti, raffredda l’aria adoperando gas refrigeranti dalle particolari caratteristiche, rivelandosi un valido alleato sia per la propria casa che per l’ufficio. Disponibile in commercio nella tipologia fissa e portatile, risponde, nella sua “doppia versione”, a quelle che sono le specifiche esigenze del singolo utente.

E così, il modello fisso è quello che ha una maggiore resa, nonché una maggiore silenziosità, essendo il motore collocato all’esterno: l’unico “neo” è rappresentato dall’installazione, un po’ impegnativa. Va tuttavia evidenziato che i modelli di ultima generazione non presentano più l’unità esterna, ma solo due fori coperti da una griglia, che garantiscono lo scambio termico. Il condizionatore portatile, invece, non richiede alcuna installazione, potendo essere agevolmente trasportato da un ambiente all’altro grazie alle rotelle; ha un costo più contenuto, ma, di contro, ha una resa inferiore alla tipologia precedente a parità di consumi.

 

Come scegliere il migliore condizionatore

La grande disponibilità di modelli sul mercato è, senza dubbio, una grande risorsa, perché consente maggiori opzioni di scelta. Ma può tradursi, al tempo stesso, in difficoltà ed incertezze, con il rischio di portarsi a casa un condizionatore che non soddisfi pienamente le proprie aspettative, e dunque, da sostituire. Ecco il motivo per il quale, prima di procedere ad un acquisto in tal senso, è opportuno affidarsi ad alcuni specifici parametri di riferimento, che si dimostreranno una valida e pratica guida. Concentrando la nostra attenzione sugli apparecchi fissi, scopriamo insieme – nei paragrafi che seguono – i predetti parametri, per una scelta consona ed adeguata alle proprie esigenze.

Split e dimensioni dell’ambiente

Per acquistare il condizionatore che meglio si adatti all’ambiente di destinazione, è necessario tenere  conto degli “split”, ossia delle unità interne che possono essere collegate ad una singola unità esterna: “mono” significa che l’unità interna collegabile è una, “dual”, che le unità interne sono due (e così via). Generalmente un condizionatore mono split è bastevole per un appartamento di medie dimensioni (da collocare in soggiorno, ad esempio), laddove invece uno multisplit è richiesto per la climatizzazione di un’abitazione di dimensioni ben maggiori, situazione, questa, che renderà necessaria l’installazione di due o più unità interne.

Potenza e BTU

Perché il proprio acquisto risponda agli effettivi bisogni, un fattore di estrema importanza è la potenza che il dispositivo possiede per rinfrescare in maniera esauriente l’ambiente desiderato. Tale potenza si indica in BTU (British Thermal Unit), e maggiore sarà il numero di BTU, maggiore sarà la zona “di azione”. Ma quante BTU sono necessarie? Dipende dalle dimensioni dell’ambiente e da altri fattori ambientali, un aspetto, questo, da non sottovalutare, per evitare un lavoro eccessivo – e dunque un’usura prematura – del condizionatore che si avrà in casa.

Ora, per ogni metro quadro occorrono circa 300 BTU, per cui sarà sufficiente moltiplicare i metri quadri complessivi per 300, per ottenere il valore di cui si necessita. Mentre per quanto concerne i precitati fattori ambientali da tener presente, ci si riferisce a variabili quali l’esposizione al sole o la presenza, nell’ambiente da raffreddare, di dispositivi o elettrodomestici che generano calore: così, se ad esempio il condizionatore sarà collocato in cucina – ove forno e fornelli possono dar luogo a calore in eccesso – andranno aggiunti al totale 4000 BTU.

Consumo energetico

Strettamente correlato alla potenza è il consumo di energia. Sul punto si evidenzia che il condizionatore deve presentare un’etichetta indicante la classe energetica di appartenenza, classe che va dalla A alla D. Le classi più alte, ossia dalla A+++ alla B, sono fornite di tecnologia Inverter – quella, ovviamente, di maggiore interesse per i potenziali acquirenti – mentre i dispositivi a tecnologia on-off spesso non superano la classe C.

Anche altri dati sono riportati in etichetta: il kW, il kWh/anno, il SEER, lo SCOP, e la rumorosità. Rimandando la trattazione di quest’ultima al paragrafo seguente, illustriamo brevemente gli altri parametri:

  • kW, cioè la potenza nominale del condizionatore
  • kWh/anno, indicante i kW consumati in un anno in base ad un utilizzo-tipo del condizionatore stesso
  • SEER, indice di efficienza energetica stagionale, da calcolarsi quale rapporto tra il fabbisogno annuo di raffreddamento ed il consumo annuo di energia elettrica per il raffreddamento
  • SCOP, coefficiente di prestazione stagionale in modalità riscaldamento (solamente per gli apparecchi con pompa di calore).

Rumorosità

Da intendersi come rumore provocato sia dall’unità interna che da quella esterna, la rumorosità è un dato da non sottovalutare, specie durante le ore notturne, o in quei luoghi di lavoro dove è richiesto il silenzio. La rumorosità massima di un’unità interna può andare dai 60 dB dei dispositivi più rumorosi, ai 40 dB (o meno) di quelli più silenziosi, mentre l’unità esterna ha un livello sonoro collocantesi tra i 50 ed i 60 dB.

Tecnologia

Come poc’anzi anticipato, sono due le tipologie di tecnologia proprie dei condizionatori in commercio: “on/off” e “inverter”.

  • On/off (acceso/spento). I modelli caratterizzati da questa tecnologia non hanno un funzionamento continuo, ma alternano momenti di erogazione di aria fredda a momenti di pausa. Alternanza, questa, che comporta una “fluttuazione” nella temperatura dell’ambiente – più fredda quando l’apparecchio è in funzione, più calda quando non lo è – ed un certo consumo;
  • Inverter. Tecnologia di più recente acquisizione, è concepita per erogare continuamente la potenza refrigerante, dosandola e regolandola a seconda della temperatura ambientale. Un tecnologia, questa, in grado di ottimizzare in maniera intelligente i consumi, mancando continui avvii e spegnimenti. I modelli Inverter hanno sì un costo superiore ai precedenti, ma di poco (si parla di una differenza di circa 50-100 Euro).

Funzioni

Anche le funzioni sono un parametro da non trascurare. Alcune – standard – non dovrebbero mai mancare:

  • modalità automatica, avente lo scopo di conservare una specifica temperatura
  • deumidificazione, tramite cui l’apparecchio funziona, appunto, solo come deumidificatore, senza raffreddare l’aria
  • ala basculante, che consente di regolare l’oscillazione o l’inclinazione fissa dell’ala che indirizza l’aria
  • riscaldamento, in virtù di una pompa di calore.

Altre funzioni, poi, sono proprie dei modelli più ricercati ed avanzati tecnologicamente. Tra queste citiamo:

  • modalità sleep, che abbassa in maniera automatica la ventilazione riducendo la rumorosità del condizionatore (perfetta nei momenti destinati al riposo)
  • modalità turbo, che al contrario attiva la massima ventilazione possibile
  • modalità eco, a ridotto consumo energetico
  • timer, che consente di azionare l’apparecchio per un periodo di tempo (quando non si è a casa e si desidera trovare l’ambiente fresco al rientro)
  • autodiagnosi, tramite cui vengono segnalati determinati guasti o problematiche.

Una nota conclusiva va al telecomando, la cui presenza è da verificare ai fini di una maggiore comodità di utilizzo; i modelli più innovativi, poi, possono essere controllati attraverso il proprio smartphone.

Tipologia di filtri e manutenzione

Perché l’ambiente sia quanto più salutare è possibile, le aziende produttrici di condizionatori hanno fornito i condizionatori stessi di appositi filtri, di diversa tipologia. I più comuni sono i seguenti:

  • carboni attivi, efficiente esclusivamente contro cattivi odori e fumi di natura organica
  • antiallergico (con ioni d’argento), che blocca e trattiene batteri ed allergeni
  • PM2.5, efficace anche contro le più sottili particelle di polvere

Filtri che, ovviamente, necessitano di una manutenzione regolare, estrinsecantesi nell’eliminazione della polvere ed anche nella sostituzione (generalmente dopo 1 anno) se i filtri stessi sono con ioni d’argento.

Prezzi e marche specializzate

Variabile a seconda delle prestazioni e funzioni offerte, il prezzo di un condizionatore è compreso tra i 300 e i 600 Euro, se il modello è “basilare”, ma può raggiungere anche cifre superiori: la scelta, ovviamente, è strettamente collegata non solo al budget di cui si dispone, ma anche alle caratteristiche che si ricercano in un dispositivo di questa tipologia.

Per quanto concerne le marche a cui indirizzarsi per un buon acquisto, Daikin è sicuramente specializzata nella climatizzazione, ma anche altri nomi sono ugualmente validi e dunque da considerare: ci si riferisce, a titolo esemplificativo, a Samsung, LG, Mitsubishi, ma anche a Hisense, Argoclima o Panasonic. Con brand meno conosciuti è sempre bene verificare la presenza sul territorio di centri di assistenza autorizzati, a cui potersi rivolgere in caso di necessità.


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