Batteri ed allergeni, smog e polvere: spesso la propria casa si rivela un ambiente meno salubre di quanto si possa pensare, dando luogo a problemi di respirazione o a crisi allergiche. Le cause sono da ricercarsi in quelle che sono anche le abitudini più banali, quali l’utilizzo di un detergente particolarmente aggressivo, o l’accumulo dei peli dei propri animali sulle diverse superfici.
Come ovviare a tutto ciò? Come migliorare l’aria che si respira tra le pareti domestiche? Le soluzioni sono tante, a cominciare da piccole attenzioni da mettere in atto, come quella di servirsi di più delicati prodotti per la pulizia o di sfruttare le proprietà di determinate piante (ficus o aloe, ad esempio) di ripulire l’aria. Anche arieggiare di frequente i locali può essere un utile accorgimento, in grado, tuttavia, di raggiungere i risultati sperati solo nel periodo estivo: durante quello invernale, infatti, aprire finestre e balconi provocherebbe un’eccessiva dispersione di calore e dunque un netto aumento dei consumi dell’impianto di riscaldamento. Ecco il motivo per il quale l’opzione più efficace è quella di affidarsi ad uno apparecchio appositamente progettato per eliminare batteri ed agenti allergizzanti: il purificatore d’aria, che assorbe l’aria esterna, intrappolando tutte le sostanze inquinanti, ed immette poi l’aria stessa, purificata, nuovamente nell’ambiente.
Come scegliere il migliore purificatore d’aria
In grado di migliorare la qualità dell’aria respirata in casa – sottoponendola ad un vero e proprio “lavaggio” – il purificatore d’aria risponde a quella che è la sempre maggiore preoccupazione per l’inquinamento atmosferico e per le allergie ad esso legate, apportando indubbi benefici per la propria salute. Ciò spiega l’interesse crescente verso questa tipologia di apparecchio e la sua diffusione negli ultimi anni. Ma come scegliere il “migliore” purificatore d’aria? Quali sono le caratteristiche che vanno assolutamente considerate?
Bisognerà innanzitutto tener conto dell’estensione dello spazio soggetto a purificazione, stabilendo se il proprio interesse è rivolto a tutta l’abitazione o ad uno specifico ambiente, così da non rischiare di acquistare un dispositivo troppo potente, o troppo poco potente. Così come sarà necessario valutare la reale capacità di aspirazione del purificatore d’aria, diversa a seconda dei modelli presenti in commercio, e regolarsi di conseguenza. Ci occuperemo di questi, e di altri imprescindibili criteri-base, nei paragrafi che seguono.
Le diverse tipologie in commercio: in particolare, con filtrazione
Sono diverse le tipologie di purificatori d’aria disponibili: ad ozono, con polarizzazione elettronica, con ionizzatore, con radiazione ultravioletta, con sterilizzazione termodinamica, e con filtrazione, la quale ultima rappresenta quella più diffusa. Si sottolinea, in merito, che in base alle diverse esigenze, i filtri sono di vario tipo. Qui di seguito elenchiamo i più semplici da reperire.
- Filtro antipolvere, che attua un primo “approssimativo” filtraggio delle particelle d’aria di maggiore volume e dimensione.
- Filtro ai carboni attivi, ottimo filtro naturale capace, in virtù della struttura porosa che lo caratterizza, di catturare anche le molecole responsabili dei cattivi odori.
- Filtro HEPA (acronimo di High Efficiency Particulate Air), l’unico attualmente in grado di filtrare pure le particelle di 0,3 micron di diametro, bloccando in tal modo anche muffe, pollini ed acari.
- Fotocatalizzatore/filtro catalizzatore, che “si serve” del biossido di carbonio, considerato non nocivo per l’essere umano. Se esposto ai raggi ultravioletti, esso può produrre sostanze che abbattono composti organici, quali batteri e virus.
Prestazioni
Sono “integrate” dai consumi, dalla copertura, dal flusso d’aria e dal tasso di purificazione dell’aria, dati da leggere attentamente sulla scheda tecnica del prodotto. Analizziamo brevemente tutte queste voci.
- Consumi. Sono piuttosto contenuti: si parla infatti di 30/40 W, che possono però salire (ma non oltre i 100 W) se i filtri sono supportati da altre tecnologie, come uno ionizzatore o i raggi ultravioletti.
- Portata. La misura dell’ambiente che l’apparecchio in oggetto è capace di purificare costituisce un dato di tutto rispetto, poiché “definisce” se quel tipo di modello si presta o meno alle proprie necessità. Si distinguono i dispositivi portatili, adatti per spazi di pochi mq, e quelli invece con una portata di 100 mq e più.
- CADR (acronimo di Clean Air Delivery Rate – tasso di produzione di aria pulita). È un parametro indicante quanti piedi cubi d’aria sono purificati del tutto in un minuto. Il piede è un’unità di misura anglosassone corrispondente a 30 cm, ed un piede cubo equivale a circa 0,03 metri cubi; alternativamente, in base al sistema europeo di misurazione, il CADR è espresso in m³/h. Calcolato in maniera distinta per acari, polvere e tabacco – essendo questi caratterizzati da molecole di dimensioni diverse – esso viene inoltre rapportato alla copertura dello specifico apparecchio.
- Flusso d’aria. È indice del quantitativo d’aria che passa in un minuto attraverso il sistema di filtraggio, fornendo così un’idea del tempo che impiegherà uno specifico dispositivo per purificare un determinato ambiente .
- Rumorosità. Da non sottovalutare, soprattutto se si intende lasciare acceso il purificatore d’aria anche durante la notte: in base alla tecnologia utilizzata, il ronzio prodotto è compreso tra i 25 ed i 70 dB. Una differenza non da poco, che invita a controllare, prima dell’acquisto, la presenza di una modalità notturna che permetta una diminuzione del ronzio quando si riposa.
Aspetti funzionali
Più alto è il numero di funzioni di cui è fornito il purificatore d’aria, maggiore sarà la possibilità di adattare il purificatore stesso ai propri bisogni. Tra le diverse, consideriamo le seguenti:
- Livelli di funzionamento, che permettono di regolare le prestazioni in base alle necessità personali, evitando così inutili sprechi di energia.
- Modalità notturna, che, se presente, diminuendo di poco le prestazioni diminuisce anche la rumorosità, consentendo così l’utilizzo del dispositivo anche durante le ore notturne senza arrecare disturbo.
- Sensore di qualità dell’aria, che mediante LED di diverso colore, indica il livello di pollini, acari o particelle inquinanti presenti nell’aria.
- Timer e autospegnimento, tramite cui preimpostare i tempi, le modalità e gli orari di impiego del proprio apparecchio, così da trovare l’aria già purificata al rientro, se si è fuori casa.
- Deumidificatore, presente in alcuni modelli, e da attivare all’occorrenza, qualora si desideri ridurre il tasso di umidità dell’aria, e non solo purificarla.
Accessori
Presenti in alcuni modelli, gli accessori si rivelano un comodo ed utile “quid plus”: sono costituiti essenzialmente da un telecomando – con cui regolare anche a distanza le diverse impostazioni del dispositivo – e da una vaschetta – in cui versare qualche goccia di olio essenziale così da profumare l’aria oltre che purificarla.
Pulizia e manutenzione
Qualche nota va alla manutenzione, estrinsecantesi soprattutto nella necessità di sostituzione periodica dei filtri (generalmente ogni 3 mesi), in base a quanto illustrato nel manuale d’uso relativo ad ogni apparecchio. Attenzione, sul punto, a verificare la semplice reperibilità dei ricambi e la sostenibilità dei costi. Prima di procedere con la manutenzione poi, assicurarsi di aver staccato la spina, mentre per la pulizia adoperare sempre saponi neutri e non aggressivi, prestando cura ad asciugare i filtri prima di reintrodurli.
Prezzi e marche specializzate
Il costo di un purificatore d’aria è spesso superiore ai 200 Euro, “intervenendo” su di esso non solo la tecnologia di purificazione adoperata, ma anche la portata d’aria e la copertura. E le marche specializzate? Daikin e Argoclima sono quelle che si occupano specificatamente di prodotti per la climatizzazione, ma tanti ottimi brand di elettrodomestici hanno inserito nel proprio catalogo i purificatori d’aria. Qualche esempio? De’Longhi, Philips, Samsung ed Electrolux. Altri nomi a cui fare riferimento sono Tevigo, WDH, Intey, Honeywell.
Qualunque sia la propria scelta, ad ogni modo, ciò che conta è verificare preventivamente che i componenti di ricambio, soprattutto i filtri, siano agevolmente reperibili, nonché, preferibilmente, prodotti dalla stessa azienda, così da essere certi della loro compatibilità con il dispositivo acquistato.