Pratico e semplice da utilizzare, si rivela la giusta soluzione da adottare, come mezzo per riscaldare la casa o come fonte aggiuntiva di calore, quando il riscaldamento dei termosifoni non è bastevole. Ci riferiamo al termoconvettore, un elettrodomestico a seconda dei casi alimentato a energia elettrica, acqua o gas, che genera calore e lo propaga nell’area circostante. Ciò avviene per convenzione, in virtù di uno scambiatore di calore che si trova all’interno dell’elettrodomestico stesso: l’aria fredda, che sta in basso, è aspirata e riscaldata attraverso tubi laminati e resistenze elettriche, con conseguenze sia a livello di benessere che di risparmio energetico. La velocità con cui il calore è prodotto, infatti, permette di ridurre i momenti in cui l’apparecchio deve rimanere acceso. Di maggiore compattezza e praticità rispetto agli altri sistemi più articolati e cari, e capace di riscaldare in tempi rapidi anche ambienti di grandi dimensioni, esso – come vedremo in dettaglio di qui a breve – è presente in commercio in due tipologie, a parete o a terra, tipologie che tra loro si differenziano non tanto per efficienza e potenza, quanto per dimensione.
Come scegliere il migliore termoconvettore
Il mercato mette a disposizione tanti modelli di apparecchi, e muoversi tra le varie opzioni potrebbe creare qualche difficoltà. Come fare dunque perché la propria sia la scelta giusta? Ferma restando l’esistenza di specifici parametri di riferimento – che saranno affrontati nei prossimi paragrafi – bisogna innanzitutto partire da quelle che sono le proprie abitudini, la destinazione d’uso del termoconvettore, e l’ampiezza dell’ambiente, che deve essere direttamente proporzionale alla grandezza del termoconvettore stesso. Quest’ultimo punto assume un’importanza particolare in quanto a seconda della collocazione dell’apparecchio, si potrà scegliere tra uno a parete o uno a terra, distinzione poc’anzi anticipata.
Più nel dettaglio, un termoconvettore a parete si installa in pochi minuti, e solitamente con annesso kit di montaggio: è preferibile che l’installazione avvenga in basso, poiché l’aria calda tende a salire verso l’alto. Il termoconvettore a terra, invece, richiede un maggiore spazio nel locale in cui andrà collocato, ma presenta l’indubbio vantaggio di poter essere spostato, ogni qualvolta sia necessario, negli altri ambienti della propria abitazione.
Tipologia di alimentazione
La tipologia di alimentazione è un’altra discriminante per la propria scelta perché l’utente ha la possibilità di mettere a confronto le caratteristiche ed i costi dei diversi modelli, optando poi per quello che ritiene più rispondente alle sue esigenze. Si distinguono tre grandi tipologie di apparecchi: ad acqua, a gas ed elettrici, sui quali ultimi concentriamo la nostra trattazione.
- Termoconvettori ad acqua. Detti anche “a vapore”, si basano sul passaggio di acqua calda all’interno di tubi, così che l’aria calda circoli all’esterno: ciò può avvenire sia per convenzione naturale (ossia senza nessun elemento che la indirizzi fuori) che per convenzione forzata (mediante cioè l’utilizzo di una ventola). Hanno consumi energetici inferiori rispetto a quelli dei tradizionali termosifoni, coprendo anche una zona maggiore.
- Termoconvettori a gas. Il metano brucia all’interno del prodotto, producendo un riscaldamento dell’aria circostante. Si tratta di apparecchi per i quali occorre un collegamento alla rete di gas metano o GPL, e che adoperano un bruciatore e un sistema di ventilazione.
- Termoconvettori elettrici. In questo caso il funzionamento è basato su un sistema di resistenze elettriche, che cominciano a riscaldarsi dopo aver collegato il dispositivo alla corrente: l’aria allora, passando attraverso le predette resistenze, diviene più calda, propagandosi nell’ambiente circostante. Questa tipologia di termoconvettori è quella che meglio si presta ad essere adoperata nelle abitazioni.
Struttura e materiali
Dopo aver illustrato le tipologie di apparecchi disponibili in commercio, e le diverse tipologie di alimentazione che li caratterizzano, è giunto il momento di considerare, nello specifico, quelli che sono gli irrinunciabili criteri-base a cui attenersi in sede di acquisto. Tra questi, prima di ogni altra cosa la struttura, dal momento che il termoconvettore – sia esso a parete o a terra – andrà ad occupare uno spazio della propria casa, ragion per cui è opportuno verificare preventivamente che non vi siano problemi in tal senso.
Anche il peso è un fattore determinante, perché andrà ad influire sulla praticità di utilizzo: generalmente tra i 4 e i 6 kg, può presentare qualche oscillazione sia in aumento che in diminuzione in base al singolo modello. Si consiglia di controllare con attenzione questo dato, soprattutto quando il termoconvettore non ha rotelle o va appeso al muro: se troppo pesante, infatti, esso sarà difficile da trasportare da un ambiente all’altro, o da installare alla parete in maniera semplice ed agevole.
Per quanto concerne i materiali, essi assumono importanza in base a quella che è la destinazione d’uso e lo specifico ambiente di collocazione. Così, nel caso in cui il dispositivo sarà adibito al bagno, è importante che esso abbia un rivestimento in materiali come il vetro (rivestimento “proprio” di alcuni prodotti di fascia alta), capaci sia di propagare il calore che di preservare l’interno del dispositivo stesso da schizzi d’acqua e da umidità; se invece il proprio interesse è per un termoconvettore da adoperare ad esempio per il riscaldamento della sala da pranzo, non sarà necessario badare troppo ai materiali.
Una nota va alle rifiniture, per lo più in plastica o alluminio.
Potenza e consumi
Compresa tra i 750 e i 2000 watt, la potenza influisce in modo determinante sulle prestazioni dell’apparecchio, essendo quest’ultimo basato su resistenze elettriche che diffondono il calore nell’ambiente circostante. È un parametro da non sottovalutare al momento della scelta perché importante ai fini dell’ambiente di collocazione: un termoconvettore da 500 watt di potenza sarà indicato per uno di piccole dimensioni, laddove invece dimensioni maggiori richiederanno una potenza anch’essa maggiore.
Strettamente connessi alla potenza sono i consumi: in considerazione dell’utilizzo del dispositivo in oggetto per molte ore al giorno, il mercato offre modelli con una tecnologia a basso consumo che impedisce inutili sprechi, consentendo una riduzione del consumo stesso sino al 40%. La maggior parte dei termoconvettori disponibile, poi, consente di scegliere tra diversi livelli di potenza, mentre alcuni di fascia alta prevedono la funzione Eco.
Aspetti funzionali
Diverse, le funzioni contribuiscono a rendere il termoconvettore maggiormente efficiente. Le illustriamo brevemente qui di seguito.
- Termostato. Consente di regolare la temperatura interna della casa mantenendola uniforme, facendo sì che il dispositivo si accenda e si spenga in base alla temperatura selezionata.
- Timer. Permette di stabilire gli orari di accensione o di spegnimento dell’apparecchio quando non si è in casa, ma anche quando si sta dormendo e si desidera trovare l’ambiente caldo al risveglio. Presente nei modelli di fascia alta è il telecomando, tramite cui controllare il funzionamento e selezionare le impostazioni a distanza.
- Display LCD. “Esclusiva” per lo più dei termoconvettori a parete, consente di controllare e scegliere le funzioni preferite.
- Funzione antigelo. Per mantenere la temperatura ad un livello di sicurezza, generalmente intorno ai 5°C: una temperatura più bassa potrebbe infatti essere causa di problemi alla struttura o alle tubature della propria abitazione.
- Funzione Turbo Ventilata. Propria di alcuni apparecchi, tramite essa è possibile riscaldare anche ambienti di grandi dimensioni in tempi più brevi rispetto a quelli impiegati con la modalità Standard.
Sistemi di sicurezza
È importante che un termoconvettore sia dotato di adeguati sistemi di sicurezza. Si cita innanzitutto lo spegnimento automatico in caso di ribaltamento, per il quale un apposito interruttore spegne subito il dispositivo qualora quest’ultimo cadesse accidentalmente a terra. E poi la funzione antisurriscaldamento, che prevede lo spegnimento automatico dell’apparecchio, nel caso in cui esso abbia raggiunto una temperatura eccessivamente alta, che potrebbe compromettere il suo corretto funzionamento.
Pulizia e manutenzione
Siamo in presenza di un apparecchio che non richiede una pulizia particolarmente impegnativa: è sufficiente infatti adoperare esclusivamente un panno asciutto, senza aggiungere altri prodotti. Si raccomanda di effettuare una pulizia regolare, così da evitare accumuli di polvere che potrebbero danneggiare il funzionamento dell’apparecchio stesso.
Prezzi e marche specializzate
Variabili in base alla maggiore o minore versatilità del prodotto, i prezzi di un termoconvettore vanno da 20-30 Euro circa a 150 Euro circa: la scelta è strettamente correlata alle specifiche esigenze dell’utente e all’utilizzo che del termoconvettore si intende fare. Un utilizzo occasionale, ad esempio, non richiederà l’acquisto dell’apparecchio più costoso, laddove invece uno intenso farà prediligere un modello attento ai consumi, che preveda la funzione di risparmio energetico.
Per quanto concerne le marche verso cui indirizzare la propria scelta, si suggerisce di considerare nomi affidabili e sicuri, dunque conosciuti, che garantiscano tra l’altro una lunga vita del dispositivo. Qualche nome? Argoclima, Klarstein e De’Longhi prima di tutto, che si dedicano specificamente alle apparecchiature per il riscaldamento, ma anche Rowenta, Imetec, Radialight, ed ancora Einhell, Zephir, Ardes.