È la soluzione ottimale per riscaldare in breve tempo un singolo ambiente di dimensioni non eccessivamente grandi, ma può aggiungersi ad una fonte di calore già esistente qualora detto ambiente sia più ampio. Potendo altresì – nei migliori modelli – essere utilizzato anche a resistenza spenta, quale ventilatore, rinfrescando dunque durante la stagione estiva. Parliamo del termoventilatore, una stufetta ventilata che si rivela di estrema utilità per quelle stanze particolarmente fredde – come il bagno ad esempio, ove si desidera un maggiore comfort dopo la doccia – o esposte all’umidità. Compatto e leggero, nonché economico, è agevolmente trasportabile ovunque si desideri, risultando per ciò stesso assai versatile e adatto a quasi ogni circostanza. Ma come viene emanato il calore? Presto detto: mediante una ventola che soffia su una resistenza riscaldata tramite la corrente elettrica.
Come scegliere il migliore termoventilatore
A resistenza metallica o in ceramica (quest’ultima di maggiore efficacia perché si riscalda più rapidamente e si raffredda più lentamente), il termoventilatore è disponibile in commercio in diversi modelli, di dimensioni, forme e potenze diverse, in modo che possa facilmente adeguarsi alle esigenze di ogni utente. Da quello da collocarsi alla parete, a quello specifico per il bagno – ambiente, come or ora messo in evidenza, in cui sovente è adoperato – le opzioni sono davvero varie; e solo partendo dall’uso che dell’apparecchio si intende fare, e dall’ambiente di destinazione, si potrà effettuare il migliore acquisto, badando a quelle che sono, per le proprie esigenze, le caratteristiche irrinunciabili. Così, a seconda dei casi, ci si indirizzerà verso un modello più essenziale, con le tradizionali manopole di accensione e regolazione della potenza, o, al contrario, verso uno più innovativo, fornito di impostazioni avanzate; o ancora, si opterà per un termoventilatore programmabile se si resta fuori casa per molto tempo, o per uno di agevole manutenzione, se lo si vuole adoperare spesso. Fatta questa premessa, occupiamoci ora degli indispensabili criteri-base da considerare al momento della scelta, perché la propria sia una scelta giusta e soddisfacente.
Tipologia di resistenza e capacità riscaldante
Il maggior numero di termoventilatori in commercio è costituito da una resistenza elettrica, formata cioè da un filamento metallico attraversato dalla corrente; negli ultimi tempi, tuttavia, sa prendendo piede anche quella in ceramica, che pur essendo basata sullo stesso principio, ha il vantaggio di riscaldarsi più rapidamente e di raffreddarsi più lentamente (come anticipato nel precedente paragrafo), nonché quello di diffondere il calore in modo più omogeneo. Va da sé che un apparecchio fornito di resistenza in ceramica, essendo più avanzato dal punto di vista tecnologico, avrà un costo sensibilmente superiore, ma consentirà al tempo stesso un risparmio in bolletta (perché raffreddandosi con maggiore lentezza conserverà il giusto livello di riscaldamento più a lungo).
Potenza e portata
Generalmente tra i 1500 e i 2500 watt, la potenza del dispositivo in oggetto indica l’energia che sarà consumata, ma anche la capacità di riscaldamento “espressa” in metri cubi: ciò invita a ben valutare, prima dell’acquisto, l’ambiente di destinazione del termoventilatore, così da essere certi che esso sia capace di “coprire” tutta l’area, evitando gli sprechi.
Struttura e materiali
Quella dell’apparecchio in esame è una struttura alquanto semplice, realizzata essenzialmente in plastica, materiale leggero e facilmente trasportabile da un luogo all’altro, nonché buon isolante sia termico che elettrico.
Contrariamente al passato, che “vedeva” termoventilatori piuttosto tradizionali, bassi e dalla forma squadrata, e da collocare a terra o al più su uno scaffale, oggi invece il mercato offre tanti e diversi modelli: quello da tavolo, ad esempio, dalle ridotte dimensioni, progettato appositamente per essere riposto su un tavolo o un ripiano, o quello a torre, che emette un flusso d’aria estrinsecantesi in verticale e non in orizzontale, o ancora quello da parete, da appendersi al muro, ideale per chi non vuole avere ingombri a terra, e perfetto per il bagno, in quanto evita che l’apparecchio possa entrare in contatto con l’acqua.
Praticità di utilizzo
La praticità di utilizzo è da riscontrarsi in un’agevole trasportabilità del termoventilatore da un ambiente all’altro, il che spiega perché il suo peso non dovrebbe superare i 5 kg. Base di appoggio e maniglia non sono sempre presenti, ma concorrono ad operare la migliore scelta. La prima dovrà essere stabile (così da consentire all’apparecchio di restare immobile sulla superficie di appoggio anche quando le pale sono in movimento), stabilità “favorita” da piedini antiscivolo; la seconda si rivela di estrema utilità per gli spostamenti, laddove invece non sarà essenziale qualora si intenda lasciare il dispositivo fisso in una data stanza. Si sottolinea che la maniglia è quasi sempre mancante nei termoventilatori a torretta.
Rientrano nella praticità di utilizzo anche determinate caratteristiche che contribuiscono a migliorare la comodità dell’utilizzo stesso. Citiamo le seguenti:
- Display, tramite cui controllare e visualizzare le impostazioni attive, a cui è da aggiungersi il telecomando, pratico se si colloca il termoventilatore in camera da letto, perché eviterà di alzarsi dal letto durante la notte
- Struttura rotante o inclinabile, che consente di indirizzare il flusso d’aria in una certa direzione
- Filtro antipolvere, che estraibile e lavabile, eviterà che le pale diffondano aria poco salutare.
Rumorosità
La presenza della ventola potrebbe rendere il termoventilatore eccessivamente fastidioso, specie per chi intende farne un uso anche notturno. Per far fronte a ciò, sono disponibili in commercio modelli silenziosi, con emissioni sonore cioè intorno ai 40 dB, perfettamente tollerabili. Un dato da tenere presente per chi necessita del massimo silenzio.
Aspetti funzionali
Accanto alla classica funzione di riscaldamento, comune a tutti i termoventilatori, alcuni apparecchi presentano funzioni aggiuntive, che illustriamo brevemente qui di seguito.
- Velocità e potenza: diversi modelli prevedono più velocità di ventilazione – per regolare il flusso d’aria calda a seconda dei propri bisogni – così come consentono di variare la potenza e di personalizzarla tramite una manopola.
- Timer, attraverso cui impostare l’ora in cui si desidera che il termoventilatore si accenda (funzione tuttavia ancora poco diffusa).
- Termostato ambiente, che permette di controllare la temperatura dell’ambiente in cui l’apparecchio è collocato, attivandosi in modo automatico nel caso essa scendesse al di sotto del livello selezionato.
- Funzione antigelo. Presente nei modelli forniti di termostato ambiente – ma spesse volte anche in quelli che ne sono privi – aziona automaticamente il dispositivo quando la temperatura dell’ambiente circostante scende al di sotto dei 5°C.
- Funzione di risparmio energetico (anche detta Eco o Eco Energy), che farà sì che il termoventilatore lavori con cicli di wattaggio diversificati, alternando la potenza massima a quella minima, e risparmiando così energia.
- Aria fredda. Consente di utilizzare l’apparecchio come semplice ventilatore, attivando esclusivamente le pale e facendo circolare aria nell’ambiente.
Sistemi di sicurezza
È bene verificare che il prodotto al quale si è interessati sia fornito di adeguati sistemi di sicurezza. Indispensabile è la presenza di un termostato di sicurezza, che rilevi un possibile surriscaldamento del prodotto stesso, provvedendo al suo immediato spegnimento: sarà poi possibile accendere nuovamente il dispositivo non appena il predetto termostato “avviserà” del suo completo raffreddamento e dell’assenza del rischio che si incendi.
Chi intende servirsi dell’apparecchio in bagno, dovrà inoltre verificare che esso presenti sulla confezione la dicitura IP 21 (International Protection 21), dicitura attestante che il modello in questione è protetto dall’acqua, potendo per ciò stesso essere usato anche in bagno.
Ultimo controllo concerne l’appartenenza del termoventilatore alla classe II: esso deve essere provvisto di un doppio isolamento esterno, cioè di un doppio strato di materiale isolante intorno alla resistenza, così che, pur in presenza di danno, nessun contatto possa avvenire tra l’utilizzatore e le parti sottoposte ad elettricità.
Pulizia e manutenzione
Poco impegnativa, la pulizia di un termoventilatore richiede solo che esso venga spolverato sistematicamente, generalmente una volta l’anno. Dopo aver staccato o svitato la grata a protezione delle pale, andrà eliminata la polvere, adoperando un panno morbido in microfibra o un aspirapolvere con bocchetta a pennello. Laddove il modello preveda un filtro antipolvere, sarà necessario pulire il filtro stesso e la resistenza, servendosi ugualmente del predetto aspirapolvere.
Prezzi e marche specializzate
Siamo in presenza di un prodotto piuttosto economico: i prezzi, tuttavia, variano in base a quelle che sono le caratteristiche specifiche, le funzioni, o il design, del singolo modello. Si va da 20 Euro circa a cifre intorno ai 100 Euro circa: la scelta, come sempre, dipende dalle proprie tasche, ma anche e soprattutto dalle proprie esigenze. E le marche del settore a cui rivolgersi per un acquisto ottimale? Sono tanti, sul punto, i brand che si dedicano alla produzione dell’articolo oggetto di questa trattazione: Argoclima, Imetec, De’Longhi, sono alcuni suggerimenti, così come Rowenta, Radialight, Einhell. Indipendentemente da quella che sarà la propria scelta, si consiglia di optare per un nome che possa vantare una lunga esperienza sul mercato, in grado di assicurare qualità e competenza.