È la migliore soluzione per ripristinare in casa il corretto livello di umidità, evitando quell’aria eccessivamente secca, causa di danni alla salute – quali problemi respiratori o secchezza della cute – ed al mobilio e ai pavimenti. L’umidificatore produce infatti vapore acqueo ed accresce l’umidità dell’ambiente in cui è collocato, migliorando anche, in taluni modelli (come, ad esempio, in quelli ad ultrasuoni, che saranno trattati più avanti), il livello dell’aria che si respira. Un indubbio vantaggio specie se in casa ci sono bambini, più facilmente soggetti ad allergie o infezioni alle vie respiratorie. L’apparecchio in oggetto può inoltre servire come diffusore di sostanze profumate, adoperando un comune olio essenziale, con la conseguente eliminazione dei cattivi odori presenti. E grazie al design che lo caratterizza, può divenire un gradevole elemento d’arredo, nella camera da letto o nel salotto.
Come scegliere il migliore umidificatore
Come or ora sottolineato, l’umidificatore è di aiuto nel ripristinare il giusto livello di umidità, rendendo l’aria più respirabile e meno impura. Ma è un dispositivo di cui si ha realmente bisogno? Sicuramente sì, in presenza di riscaldamento condominiale, che non consente di regolare l’accensione e lo spegnimento dei termosifoni; discorso diverso, invece, è se si vive in un appartamento con riscaldamento autonomo, situazione, questa, che rende possibile decidere la temperatura nelle diverse ore della giornata, regolandola in base alla propria presenza o assenza in casa.
Fatta questa breve ma necessaria premessa, ci si chiede come “muoversi” per scegliere il “migliore” umidificatore, quello cioè che più risponde alle proprie necessità. Il mercato mette a disposizione tanti modelli, diversi per funzionamento, ma accessibili per tutte le tasche. Ed è dalle diverse tipologie esistenti – umidificatori a evaporazione, a ebollizione o a caldo e a ultrasuoni o a freddo – che deve partire la propria scelta: un apparecchio a evaporazione, ad esempio, sarà la soluzione migliore se occorre un modello semplice, che assicura tra l’altro un gran risparmio, laddove invece, in presenza di maggiori esigenze, quello a ebollizione è capace anche di eliminare una certa quantità di batteri nell’aria. Ci occupiamo nel dettaglio delle tre tipologie di umidificatori nel paragrafo che segue, proseguendo poi con l’analisi di quelli che sono gli irrinunciabili criteri-guida per un giusto e consapevole acquisto.
Tipologie
Ecco di seguito illustrate, nel dettaglio, le tre tipologie di umidificatori: a evaporazione, a ebollizione o a caldo, a ultrasuoni o a freddo.
- Umidificatore a evaporazione. Dai consumi minimi, prevede che l’aria risucchiata da una ventola passi attraverso un grande filtro a nido d’ape inumidito dalla parziale introduzione nel serbatoio, e ne esca senza emissione di vapore (e quindi senza condense o gocciolamenti). L’unico punto a sfavore di questa tipologia è dato dalla periodica sostituzione dei filtri (da due mesi ad un anno, in base allo specifico modello, alla durezza dell’acqua e alla frequenza d’uso).
- Umidificatore a ebollizione o a caldo. Di semplice funzionamento e contenuto nel prezzo, produce umidità attraverso la creazione di vapore acqueo. Adoperabile anche come diffusore di essenze, ha tuttavia consumi energetici piuttosto elevati e tende a logorarsi con il passare del tempo. La formazione di condensa in prossimità dell’apparecchio può poi rendere il piano d’appoggio scivoloso, e le alte temperature possono costituire un pericolo per i bambini.
- Umidificatore a ultrasuoni o a freddo. Di costo superiore, assicura però estrema efficacia, in quanto l’ebollizione dell’acqua si verifica attraverso una serie di vibrazioni e senza incidere in maniera determinante sui consumi energetici. I vantaggi? Una maggiore durata nel tempo e lo scarso deposito di residui calcarei sui mobili, senza trascurare il fatto che il vapore emesso non è pericoloso, perché a temperatura ambiente.
Autonomia e dimensioni dell’ambiente
L’autonomia di funzionamento è strettamente connessa alla capacità del serbatoio e alla possibilità di selezionare diversi livelli di emissione del vapore: maggiore quantità d’acqua il serbatoio può contenere, maggiore sarà il tempo in cui l’apparecchio potrà funzionare senza interruzioni a causa del suo esaurimento. L’impostazione di un basso livello di emissione, inoltre, consente di estendere ancor di più la durata della scorta d’acqua. Per portare un esempio, un serbatoio da 4 l assicura circa 12-15 ore di autonomia in un umidificatore a ultrasuoni, circa 9-11 in uno a ebollizione.
Le dimensioni dell’ambiente in cui collocare il dispositivo sono importanti ai fini di una giusta scelta, una scelta che preferibilmente dovrà coniugare efficacia, rumorosità, e prezzo. Un umidificatore dall’emissione debole, al di sotto dei 200 ml/h (misura della quantità massima di vapore che l’umidificatore stesso può emettere) sarà indicato per ambienti piccoli, uno di 400 ml/h o più, invece, per ambienti che raggiungono i 50-60 mq.
Aspetti funzionali
Un parametro da non trascurare in sede di acquisto è dato dalle funzioni, che elenchiamo qui di seguito.
- Ionizzazione. Propria dei modelli a ultrasuoni di fascia medio-alta, purifica l’aria da polveri ed allergeni.
- Spegnimento automatico. La funzione più diffusa, prevede lo spegnimento automatico, cioè l’arresto e la messa in stand-by automatica dell’umidificatore nel momento in cui l’acqua ha un livello troppo basso per poter procedere nel funzionamento.
- Igrometro. Strumento che misura l’umidità dell’aria, è incorporato in alcuni apparecchi. L’umidità ideale è tra il 40% e il 50%.
- Timer. Consente di prestabilire una tempistica nel funzionamento.
- Regolazione del livello di emissione. Di particolare utilità, ad esempio, per risultati più veloci, permette di regolare su più livelli l’intensità dell’emissione.
- Diffusore essenze. Per lo più una vaschetta in cui versare gocce da emanare nell’aria, è una funzione che si riscontra maggiormente negli apparecchi a caldo.
- Modalità notturna. Per un funzionamento silenzioso, talora accompagnato da una funzione supplementare quale luce di compagnia.
Materiali e design
Più che il materiale in sé e per sé – plastica per quasi tutti gli umidificatori – sono due i punti su cui è importante soffermarsi: l’eventuale presenza di un rivestimento interno del serbatoio agli ioni d’argento, con proprietà antibatteriche, e la composizione dei possibili filtri, se resistenti e longevi, oppure deteriorabili e quindi da sostituire con periodicità.
Per quanto concerne il design, come anticipato ad inizio trattazione, alcuni apparecchi, in virtù dello stile accurato, sono veri e propri complementi d’arredo, scelti nelle tinte più vivaci se destinati alla cameretta dei bambini.
Pulizia e manutenzione
Perché l’umidificatore funzioni correttamente ed abbia lunga vita, è necessario eseguire una pulizia e manutenzione periodica. Se presenti, i filtri vanno puliti o sostituiti, in base alle indicazioni specifiche dell’azienda produttrice; quelli in ceramica microporosa, ad esempio, sono permanenti, ma richiedono un’adeguata pulizia per eliminare calcare e depositi residui.
Anche il serbatoio va periodicamente pulito, per scongiurare la formazione di muffe con conseguenti cattivi odori: generalmente è sufficiente procedere una volta alla settimana, adoperando acqua tiepida e sapone delicato, ed avendo cura di lasciare asciugare per bene il serbatoio. Si suggerisce infine di effettuare regolarmente trattamenti anticalcare, specie in presenza di acqua molto dura: un aiuto è dato, al riguardo, dall’aceto bianco.
Prezzi e marche specializzate
Variabili in base ai modelli e alle specifiche caratteristiche (ad esempio capacità del serbatoio o funzioni supplementari), i prezzi di un umidificatore vanno da un minimo di 25 Euro circa a un massimo di 150 Euro circa (o anche di più), in base alla fascia di appartenenza, bassa , media o alta. E le marche del settore verso cui veicolare la propria scelta? Premesso che – differentemente da ciò che avviene con gli elettrodomestici di maggiore complessità – si può fare un buon acquisto anche affidandosi ad un brand poco noto, è preferibile in ogni caso optare per un nome conosciuto, garanzia di sicura assistenza in caso di qualsivoglia problema. Philips, Argo Clima, TaoTronics, sono alcuni suggerimenti in tal senso, così come Bionaire, Olimpia Splendid, Stadler Form.