È un antichissimo metodo di conservazione degli alimenti, consistente nella separazione dei componenti liquidi da quelli solidi, attraverso l’evaporazione dell’acqua presente negli alimenti stessi. Alimenti le cui caratteristiche organolettiche ed i nutrienti non mutano, poiché i cibi essiccati non subiscono interventi chimici né vedono l’aggiunta di conservanti o altre sostanze artificiali.
L’essiccazione tramite calore è al giorno d’oggi tuttavia un po’ difficile da “gestire”: oltre al fatto di dover mettere in preventivo giornate di maltempo, vanno infatti considerate le problematiche relative alla notevole organizzazione richiesta per assicurare igiene e pulizia durante la procedura, e dunque una disponibilità di tempo che di fatto non esiste. Ed anche il calore del forno, che potrebbe “prendere il posto” di quello del sole, ha le sue controindicazioni, per lo più inerenti ai consumi elettrici ed alla difficoltà di conservare la temperatura costante, senza dimenticare, poi, il riscaldamento che “patirebbe” l’ambiente domestico.
Una buona soluzione è, allora, quella di affidarsi ad un essiccatore per alimenti, ad un apparecchio di uso domestico che permette cioè di disidratare frutta, verdura, funghi, erbe aromatiche (alimenti da disporre a fettine omogenee sulle grate dei cestelli da cui è costituito), adoperando semplicemente aria tiepida, soffiata dalla ventola collegata al motore.
Come scegliere il migliore essiccatore per alimenti
Numerosi sono i vantaggi dell’essiccatore per alimenti: oltre a quelli or ora esposti, va sottolineato che la disidratazione impedisce lo sviluppo di microbi ed evita quindi l’ossidazione, consentendo una più lunga conservazione dei cibi. Ed inoltre “concentra” il gusto di questi ultimi, nonché ne riduce il volume, permettendo di fare scorte che dureranno mesi. Senza dimenticare l’attenzione prestata all’impatto ambientale, essendo sufficienti solo corrente elettrica ed aria. Vantaggi, questi, davvero irrinunciabili per chi possiede un orto o ama gli alimenti biologici e a km 0, o semplicemente per chi desidera creare nuove soluzioni in cucina, proponendo “versioni diverse” dei consueti ingredienti adoperati, o, ancora, per chi è appassionato di decorazioni floreali o di cake design.
Ancora poco conosciuto ed utilizzato, l’essiccatore per alimenti non è un prodotto che generalmente si considera tutti i giorni, il che potrebbe rendere difficile la scelta di quello più indicato per sé, anche alla luce dei diversi modelli proposti dal mercato. Un aiuto in tal senso è dato da specifici e determinati criteri-base, imprescindibili ed irrinunciabili, che saranno analizzati di qui a breve.
Prima di procedere all’acquisto, ad esempio, è essenziale comprendere il tipo di apparecchio a cui si è più interessati (essiccatore orizzontale o verticale, come vedremo tra poco), ma anche la potenza e la rumorosità dello stesso non va trascurata, così come la capacità, e dunque il numero di cestelli (si va da 4-5 cestelli, nei modelli più piccoli, a 8-10 in quelli più grandi). Su questo ultimo punto, in particolare, un modello piccolo è l’ideale se si desidera preparare ad esempio solo un po’ di frutta secca, laddove invece uno di maggiori dimensioni sarà da scegliere se si intende essiccare una cospicua quantità di alimenti, oppure se la propria è una famiglia numerosa.
Tipologie
I più diffusi essiccatori per alimenti per uso domestico funzionano per via termica attraverso una resistenza, e si distinguono in base alle modalità con cui l’aria calda è erogata, o, per essere più precisi, orientata, modalità che può essere orizzontale o verticale.
Le differenze? Gli essiccatori con erogazione dell’aria calda in orizzontale vedono l’elemento riscaldante – quello che genera il calore necessario a dare inizio al processo – ed il ventilatore – che fa circolare l’aria calda – posizionati sul retro dell’apparecchio. Quelli con erogazione dell’aria calda in verticale si caratterizzano invece per la presenza di questi elementi nella parte inferiore della struttura.
Quale preferire tra le due tipologie? Entrambe presentano lati positivi e lati negativi. I modelli orizzontali prevedono una migliore distribuzione dell’aria calda, e consentono di collocare alimenti diversi su ripiani diversi, così da non mischiare odori e sapori; cosa che invece non accade nei modelli verticali, adoperabili dunque con un solo tipo di alimenti. Più versatili, allora, i primi, che però hanno lo svantaggio di occupare sempre lo stesso spazio, nonché quello di essere più costosi. Si consiglia infatti un modello verticale a chi si avvicina per la prima volta ad un essiccatore per alimenti, e ne esclude un utilizzo intensivo.
Elementi strutturali
La struttura è un fattore molto importante da considerare, perché strettamente legato allo spazio di cui si dispone: per lo più cilindrica, ma anche rettangolare, è la forma di un essiccatore verticale, richiamante quella di un forno – e, come tale, più ingombrante – è, invece, quella dell’essiccatore orizzontale.
Da considerare anche il peso, variabile in base alla grandezza ed ai materiali adoperati (plastica o metallo) e il numero dei vassoi, variabile anch’esso: sottolineiamo, in merito a quest’ultimo punto, che i modelli ad erogazione verticale consentono di modificare il numero dei vassoi da collocare l’uno sopra l’altro in colonna, cosa che non è invece possibile in quelli ad erogazione orizzontale.
Temperatura e potenza
Gli essiccatori per alimenti di uso domestico sono caratterizzati per lo più dalle stesse temperature di massima (generalmente 130°C.) e di minima. Ed è importante poter controllare quelle minime con maggiore precisione. A seconda della tipologia di alimento, dello spessore, del livello di idratazione e della temperatura suggerita, mutano poi anche i tempi di essiccazione.
Per quanto concerne la potenza, si va da un minimo di 125 ad un massimo di 1000 Watt: si opterà per il modello più rispondente alle proprie esigenze.
Funzioni
Tra le più comuni funzioni riscontrabili in un essiccatore per alimenti di uso domestico, elenchiamo le seguenti:
- Pulsante On/Off, con cui si accende e si spegne l’apparecchio
- Termostato – da un minimo di 20°C ad un massimo di 130°C – che permette di regolare la temperatura a seconda dell’alimento che si desidera essiccare
- Timer, con cui impostare la durata della procedura di essiccazione
- Pannello di controllo digitale, presente nei modelli più avanzati
- Programmi preimpostati, di ausilio nell’utilizzo dell’apparecchio
Praticità di utilizzo
La praticità di utilizzo è “integrata” da tutta una serie di elementi che contribuiscono a semplificare ancor di più l’uso – di per sé stesso già agevole – dell’essiccatore per alimenti. Citiamo, a titolo esemplificativo, oltre al classico libretto di istruzioni (a cui a volte si aggiunge un ricettario), la pulsantiera, e le spie luminose e sonore, le quali ultime segnalano il termine di un determinato programma impostato.
Rientrano in questo parametro anche le modalità di pulizia, specie dei vassoi, che, essendo grandi, non potranno essere introdotti nella lavastoviglie: da lavare a mano, dunque, con acqua tiepida, sapone neutro e spugnetta non abrasiva.
Prezzi e marche specializzate
Variabili, i prezzi del prodotto in oggetto vanno da un minimo di 40-70 Euro per i modelli di fascia medio-bassa, consigliati a chi si avvicina per la prima volta ad un articolo di tale tipologia, ad un massimo di 500 Euro e più per prodotti semi-professionali particolarmente ricercati. La scelta è strettamente legata, oltre che al proprio budget, anche e soprattutto all’uso al quale si intende destinare l’apparecchio.
Ma al momento dell’acquisto, per quale marca propendere? Sicuramente per una del settore. È sì vero, sul punto, che le più note sono quelle americane o nord-europee, ma anche qualche azienda italiana è riuscita a “ritagliarsi” una fetta di mercato, come Tauro Essiccatori ad esempio. Non vanno poi trascurati altri brand, produttori pure di altri piccoli elettrodomestici, ugualmente validi: Severin, Beper, o Melchioni Family sono alcuni nomi di riferimento.