Serve a polverizzare i grani del caffè, ma può essere utilizzato anche per altri piccoli alimenti non eccessivamente grandi o duri, quali le spezie o la frutta secca ad esempio. Davvero versatile, dunque, il macinino, termine con cui si indica solitamente il macinacaffè d’uso domestico, un piccolo elettrodomestico che non può mancare in casa se si desidera gustare questa bevanda nel migliore dei modi. Sì, perché esso macinino permette di apprezzare del tutto l’aroma e il profumo del caffè, differentemente da quanto accade con quello già confezionato, che subisce – inevitabilmente – un’alterazione delle sue caratteristiche. E prevede inoltre la possibilità di selezionare il livello di macinatura che più aggrada nonché di ottenere nuove miscele, per sapori sempre diversi. Un acquisto irrinunciabile, dunque, quello dell’apparecchio in oggetto, disponibile in commercio sia nella versione manuale che in quella elettrica. La prima, dal fascino un po’ antico, si caratterizza per il braccetto da girare, ma è da preferire solo quando le quantità di caffè da macinare sono limitate (si tenga presente che per circa due tazzine è necessario girare il braccio per circa 200 volte!), la seconda, invece, più pratica e “immediata”, è quella che costituisce l’oggetto della nostra trattazione.
Come scegliere il miglior apparecchio
Consente di ottenere a casa propria un caffè dall’aroma fresco ed intenso come quello che si beve al bar, grazie alla macinazione pochi attimi prima della sua preparazione. E ciò spiega perché il macinino sia divenuto un apparecchio sempre più acquistato. Ma come scegliere il “migliore”, anche alla luce dei tanti modelli offerti dal mercato? Atteso che – come or ora anticipato – ci occupiamo in questa sede della versione elettrica di questo apparecchio, il primo aspetto da considerare sarà dato dalla natura del funzionamento dello stesso, che potrà essere con lame oppure con macina interna. Andranno poi valutati altri irrinunciabili criteri-base, di aiuto in una scelta rispondente ai personali bisogni, quali ad esempio i materiali o le specifiche funzioni. Ce ne occupiamo qui di seguito, anticipando che condicio sine qua per un buon caffè è che la macinatura non si verifichi in modo eccessivamente veloce: un’eccessiva rotazione delle lame o delle macine a contatto con i chicchi genererebbe infatti un’elevata quantità di elettricità statica, con surriscaldamento del macinino e di conseguenza del caffè. Una lenta operazione di macinatura, al contrario, farà sì che i chicchi di caffè ed il macinato restino freddi, con una miscela qualitativamente inalterata.
Sistema di macinatura: con lame e con macina interna
Comprendere la differente natura di funzionamento – con lame o con macina interna – del macinino rappresenta il primo passo da compiere per portare a casa il prodotto “giusto”, quello più confacente alle proprie necessità. Propenderà, così, per un macinino con lame chi è alla ricerca di un apparecchio valido, che sappia sminuzzare discretamente il caffè, ma che non è l’optimum quanto a prestazioni; indirizzerà il proprio acquisto verso un macinino con macina interna chi, invece, fa della qualità l’aspetto che più conta tra le sue considerazioni.
Più economico il primo, più costoso il secondo, ma entrambi macinini che assicurano, con il loro utilizzo, un caffè che ci guadagna indubbiamente nell’aroma: macinato subito prima della preparazione, infatti, sarà di maggiore intensità di quello preparato con polvere già macinata.
Le due tipologie di macinino: le differenze, nel dettaglio
Illustriamo ora le differenze tra le due tipologie di macinino elettrico, in base alla specifica modalità di funzionamento.
Dotato di un meccanismo che ricorda quello dei comuni frullatori, il macinino elettrico con lame si caratterizza per la presenza di lame rotanti in acciaio inox che sminuzzano i chicchi di caffè polverizzandoli: il calore prodotto, tuttavia, scalda i predetti chicchi alterandone parzialmente le caratteristiche organolettiche. Siamo in presenza di un funzionamento che può definirsi “manuale”, dal momento che è l’utilizzatore a premere il pulsante di attivazione decidendo per una maggiore o minore approssimazione nella macinatura, a seconda del tempo in cui terrà in funzione le lame rotanti. Strutturalmente l’apparecchio in oggetto è composto da un contenitore in cui sono presenti le predette lame, ma non mancano macinini forniti di due contenitori, uno per la macinazione e l’altro per la raccolta del caffè macinato.
Di qualità più elevata rispetto alla tipologia precedente, il macinino elettrico con macina interna preserva il gusto e la fragranza dei chicchi di caffè mentre li schiaccia, in virtù del più lento movimento compiuto dalla macina. Dalla struttura maggiore – data dalla presenza di due contenitori, in aggiunta al meccanismo di funzionamento interno comprendente la macina – esso “lavora” in modo automatico: l’utente infatti deve solo selezionare il grado di macinatura ed eventualmente il numero di tazze, e premere l’apposito pulsante.
Macina conica e macina piatta
Due i tipi di macina, conica o piatta. La prima è ritenuta migliore non solo perché consente di ottenere la polvere più omogenea, ma anche e soprattutto perché, girando a velocità più ridotta di quella piatta, non altera il sapore del caffè; la seconda, pur non essendo efficace come la prima, è tuttavia abbastanza diffusa, “complice” pure il suo essere meno costosa. Diversi anche i materiali di realizzazione: ceramica, acciaio, titanio. La ceramica si preferisce per il suo riscaldare ancor meno i chicchi di caffè e per il suo essere silenziosa, le leghe metalliche, invece, si caratterizzano per l’elevata solidità e longevità.
Grado di finezza del caffè
Acquistare un macinino che consenta di regolare il grado di finezza del prodotto tritato è un aspetto tutt’altro che irrilevante, poiché incide sulla qualità del caffè che si otterrà, determinando anche – cosa non trascurabile – il maggiore o minore livello di versatilità del macinino stesso. Il livello di regolazione è legato al sistema di macinatura: un apparecchio con lame vede dipendere la maggiore o minore finezza dal tempo di azione delle lame stesse, laddove invece uno con macina si caratterizza per macinature di alta precisione, che vanno da grossolane a finissime.
Nonostante non brilli per “affidabilità”, un macinino con lame può contemplare la presenza di piccoli “aiuti” per l’utente, che indichino il raggiungimento di un determinato tipo di consistenza del prodotto (grossolana, media o sottile).
Struttura
Con il termine struttura ci si riferisce alla capienza del macinino e al numero dei contenitori presenti. Quantitativo massimo di chicchi di caffè che l’apparecchio può contenere, la capienza può andare da un minimo di 50 g a un massimo di 250 g: la scelta, ovviamente, è strettamente legata alle proprie esigenze. I contenitori, invece, possono essere uno o due, prevedendo, nel primo caso – tipico essenzialmente dei dispositivi con lame – che la macinatura dei chicchi si verifichi direttamente nella campana in cui essi sono versati (e ove, poi, resta la polvere macinata), e nel secondo – caratterizzante per lo più i macinini con macina – un altro contenitore, in aggiunta al primo, in cui è canalizzata e “accolta” la polvere macinata.
Una nota, all’interno della struttura, va anche alle dimensioni del macinino, e dunque al fattore ingombro: prima di procedere all’acquisto è infatti importante conoscere lo spazio di cui si dispone all’interno della propria cucina, per non “incappare” in una scelta che non si riveli quella giusta per sé stessi. La presenza di determinate caratteristiche, infine, determina un più agevole utilizzo del dispositivo in oggetto: ci si riferisce alla campana estraibile e ai contenitori trasparenti, così come ai piedini antiscivolo e al vano avvolgicavo.
Materiali
Sono un parametro di tutto rispetto in sede di acquisto: soprattutto plastica, ma anche acciaio o leghe metalliche, per il corpo macchina del macinino, acciaio inox, invece, per le lame rotanti, e ceramica, titanio e lo stesso acciaio per le macine. Plastica o anche vetro (quest’ultimo per i dispositivi professionali) – infine – nel caso dei contenitori per i chicchi di caffè e per il prodotto macinato.
Aspetti funzionali
Sono tre le principali funzioni che è possibile riscontrare in un macinino: l’attivazione, la selezione del numero di tazze, e la presenza di sistemi di sicurezza.
Diversa in base all’apparecchio, l’attivazione può essere di tipo “ON/OFF” oppure a pressione, mentre la selezione del numero di tazze – la funzione di maggior rilievo – si riscontra esclusivamente nei modelli forniti di due contenitori. Da ultimo, ma non per questo di minore importanza, i sistemi di sicurezza possono caratterizzare il macinino in modo diverso: un esempio, al riguardo, è dato dal blocco delle lame qualora il coperchio del contenitore adibito alla lavorazione dei chicchi di caffè si aprisse improvvisamente.
Cura e manutenzione
Trascurare la pulizia del proprio macinino potrebbe con il trascorrere del tempo influire in maniera negativa sulla qualità del prodotto che si ottiene: ecco il motivo per il quale è di fondamentale importanza non trascurare questa operazione.
La patina oleosa – dovuta alla tostatura – che sovente ricopre il caffè, tende a depositarsi sulle pareti della campana ove si versano i chicchi di caffè, con il conseguente svilupparsi di un cattivo odore e di un sapore di rancido. Ciò spiega la necessità di eliminare il predetto grasso, lavando con regolarità la campana con acqua e sapone, e risciacquandola ed asciugandola adeguatamente. La parte esterna del macinino, invece, può pulirsi utilizzando un panno inumidito. Attenzione, infine, a non bagnare le parti fornite di componenti elettriche, per scongiurare il rischio di un danneggiamento.
Costi e brand del settore
A seconda dello specifico modello, e delle caratteristiche che gli sono proprie, i costi di una macinino si collocano di solito in un range compreso tra i 15-20 Euro circa e i 50-60 Euro a salire. Le cifre più elevate sono quelle degli apparecchi con macina interna, sia per un utilizzo domestico che per uno professionale.
In merito ai brand verso cui veicolare il proprio acquisto, si consiglia di optare per nomi conosciuti, che garantiscano serietà ed affidabilità. Qualche esempio? Clatronic, De’Longhi, Imetec, così come Severin, Krups, Graef.