Consente di affettare in maniera professionale salumi, insaccati e carne mantenendone inalterate qualità e freschezza, ma anche pane, verdura, formaggi ed arrosto appena sfornato, rivelandosi così estremamente versatile. L’affettatrice è una scelta “indovinata” se si consumano i predetti cibi con una certa frequenza e si desidera gustarli sempre come “appena tagliati”, cosa che invece non accadrebbe acquistandoli al supermercato già confezionati. E ciò soprattutto durante la stagione estiva, quando il caldo e le alte temperature fanno perdere agli affettati, una volta portati a tavola, le caratteristiche e la profumazione originarie. L’elettrodomestico in oggetto ammortizza inoltre i costi sul lungo periodo, e non trascura l’estetica, assicurando fette tagliate alla perfezione, per una presentazione impeccabile, vera e propria gioia per gli occhi dei propri ospiti! Piatti buoni, dunque, ma anche curati. Un tocco in più che non guasta, e che sicuramente non passa inosservato.
Come scegliere la migliore affettatrice
Se prima l’affettatrice era esclusivo “appannaggio” di salumerie, macellerie, negozi di alimentari e ristoranti, ora invece è possibile trovare in commercio tanti modelli adatti anche ad un utilizzo casalingo. E ciò perché – come or ora sottolineato – sono sempre più gli utenti che desiderano provare a casa propria il piacere di gustare salumi appena affettati. Non c’è infatti assolutamente paragone – quanto a sapore e fragranza – tra una fetta di prosciutto appena tagliata ed una acquistata il giorno prima in salumeria e conservata in frigorifero! E se poi il dispositivo in oggetto è utile anche per affettare pane, verdure, arrosto e formaggi, tanto meglio! Le occasioni di utilizzo si incrementano, “giustificando” così ancor di più la preferenza per il dispositivo stesso: a pranzo o a cena, con la famiglia o in compagnia di ospiti, sono tante le occasioni per servirsi di un’affettatrice. Ma come scegliere la “migliore”, quella più rispondente ai propri bisogni? Siamo in presenza di un acquisto non proprio ordinario, che può avere un risvolto economico di tutto rispetto, il che spiega la necessità di considerare ben determinati criteri-base in sede di acquisto, perché detto acquisto non sia affrettato e dunque insoddisfacente. Ci occupiamo dell’argomento nei paragrafi seguenti.
Tipologie
Esporre le tipologie di affettatrici disponibili in commercio è “d’obbligo”, perché aiuta ad individuare il modello più adatto a quelle che sono le proprie esigenze. Due le categorie sul mercato: quelle manuali o a volano, e quelle elettriche.
- Affettatrice manuale o a volano. Più ecologica e “governabile” di quella elettrica, richiede però esperienza e manualità, ragion per cui è destinata per lo più ad un utilizzo professionale. È fornita di una ruota con manopola, chiamata appunto volano, da attivare manualmente, che permette di regolare la velocità di taglio.
- Affettatrice elettrica. Rappresenta la tipologia maggiormente adoperata negli ambienti domestici. Dotata di un motore e di un sistema di sicurezza per scongiurare incidenti – come vedremo meglio più avanti – rispetto a quella manuale è meno trasportabile e comporta consumi elettrici, seppur minimi; di contro è però più agevole e pratica nell’uso.
Migliori affettatrici elettriche di Novembre 2024
Migliori affettatrici manuali di Novembre 2024
Da citare poi i seguenti modelli:
- Affettatrice verticale. Tipicamente professionale, è dotata di una lama posta in verticale: in essa le fettine appena tagliate sono raccolte con un’apposita pinza dall’utilizzatore, e poste su un vassoio.
- Affettatrice a gravità. Caratterizzata da lama e piano di appoggio inclinati, permette al cibo che si sta tagliando di “cadere” direttamente nel piatto, in virtù, appunto, della forza di gravità.
Lama e spessore del taglio
Elemento fondamentale di ogni affettatrice, la lama è “indicativa” della grandezza delle fette ottenibili, nonché della tipologia dell’alimento da affettare. Il diametro della lama negli apparecchi di uso domestico è compreso tra i 17 ed i 30 cm, ma la maggior parte di essi è caratterizzata da lame con un diametro dai 22 ai 27 cm. Importante è la regolazione dello spessore del taglio, dal momento che il dispositivo in oggetto è utilizzabile non solo per i salumi ma anche per verdure, pane o formaggi: le fette tagliate possono avere uno spessore massimo di 20 mm, ma anche un taglio superiore ai 15 mm – proprio delle affettatrici domestiche – è ottimale. Detto spessore è regolato da una manopola, che permette, appunto, di scegliere l’ampiezza del taglio da dare alla fetta.
Prima di procedere all’acquisto di un’affettatrice è bene rendersi conto della sua “destinazione d’uso”, perché la lama di cui si avrà bisogno sarà diversa a seconda dei casi: per salumi ed insaccati occorrerà una lama liscia, per pane e verdure, invece, una ondulata. Alcuni modelli, comunque, sono forniti di una doppia lama, per tagliare perfettamente qualunque tipo di alimento.
Struttura e materiali
In base allo specifico modello, la struttura si compone di un numero maggiore o minore di elementi, ma assolutamente imprescindibile è il carrello, ossia il piatto scorrevole su cui si appoggiano i cibi (e per ciò stesso sufficientemente ampio), che deve scorrere di almeno 5-10 cm oltre la lama.
Per quanto concerne i materiali, essi “intervengono” sia per quanto concerne la lama che la struttura complessivamente considerata. La lama deve sempre essere in acciaio inox, un materiale che non si ossida, dal taglio preciso e facilmente affilabile, nonché durevole nel tempo. Discorso diverso invece per la struttura, realizzata sia in plastica che in alluminio fuso, e la scelta, oltre che dal budget di cui si dispone, dipende dalle proprie esigenze: la plastica è più economica e leggera e di trasporto agevole, ma se di colore bianco (come nella maggior parte dei casi) tende ad ingiallire, laddove invece l’alluminio ha un impatto estetico maggiore, tale da renderlo anche un gradevole elemento di arredo.
Dimensioni, peso e ingombro
Le dimensioni hanno un ruolo non da poco ed influiscono sulle prestazioni dell’apparecchio, rendendolo più o meno versatile. E benché quello per uso domestico abbia dimensioni minori e sia più compatto di uno professionale, il suo ingombro è un fattore da non sottovalutare, ragion per cui, prima di procedere alla scelta, andrà verificato lo spazio a propria disposizione. Il peso, mediamente, si aggira tra gli 8 e i 10 kg, un peso, questo, che richiede una superficie d’appoggio stabile e robusta: l’ideale sarebbe optare per un modello fornito di piedini di gomma, che assicurano aderenza alla superficie stessa, evitando, tra l’altro, di segnarla inevitabilmente.
Potenza del motore
In presenza di un’affettatrice elettrica è importante valutare anche la potenza del motore, che incide sulla forza della lama (e dunque sulla varietà di cibi da tagliare) e sull’utilizzo regolare dell’affettatrice stessa. Generalmente si parla di potenza bassa se compresa tra i 50 W ed i 100 W, di potenza media se inclusa tra i 100 W ed i 140 W, e di potenza alta se nell’intervallo tra i 140 W ed i 400 W.
Un apparecchio destinato ad uso domestico può funzionare ininterrottamente dai 5 ai 20 minuti: dopo, il motore va spento e lasciato raffreddare prima del nuovo utilizzo. Per ovviare a ciò, determinati prodotti sono forniti di una ventola, che raffredda il motore consentendo un uso più protratto dell’apparecchio stesso.
Sicurezza
L’affettatrice è un elettrodomestico potenzialmente pericoloso, il che spiega la necessità di accertarsi, in sede di acquisto, della presenza della dichiarazione di conformità alla direttiva CEE 89/392.
In nessun apparecchio, poi, può mancare il dispositivo di sicurezza sull’accensione, una sorta di blocco che ne impedisce l’avvio involontario, di estrema utilità specie se in casa ci sono bambini; da citare anche il salva-dita, che evita il contatto delle mani con la lama, ed il coprilama. Altri sistemi, infine, non consentono l’utilizzo dell’affettatrice se la lama non è inserita correttamente, oppure bloccano il carrello scorrevole.
Pulizia e manutenzione
Siamo in presenza di un apparecchio che entra in contatto con gli alimenti, e che dunque va pulito dopo ogni utilizzo. La pulizia, di per sé stessa, non è complicata, bisogna solo fare attenzione a non farsi male, e molte aziende, in merito, forniscono piccoli “aiuti”, come ad esempio la possibilità di smontare il carrello per pulire la lama con più facilità. Un panno umido ed un prodotto sgrassante sono validi sia per la pulizia della lama stessa che per l’esterno.
Prezzi e marche specializzate
Variabili a seconda delle prestazioni offerte, i prezzi di un’affettatrice vanno da circa 30 Euro a cifre superiori a 400-500 Euro, per il top di gamma. La scelta è strettamente dipendente dalle proprie necessità e dall’uso al quale si intende destinare l’apparecchio. Per un buon prodotto si consiglia di veicolare il proprio acquisto verso brand conosciuti, che garantiscano non solo qualità ma anche e soprattutto standard di sicurezza maggiori, requisito, questo, imprescindibile. Qualche nome? Sicuramente Berkel, leader indiscussa del settore, RGV e Bosch, ma si citano anche Graef, Siemens, Ritter.