Sempre più diffuse non solo all’interno delle attività di ristorazione, supermercati e salumerie ma anche nella case, troviamo le affettatrici elettriche. La comodità di avere un’affettatrice a portata di mano è indubbia. Grazie a questa possiamo tagliare non solo salumi e formaggi a fette e in pochissimo tempo, senza dover ricorrere ai coltelli, ma è consentito anche affettare verdure e sminuzzare qualsiasi pietanza cruda che necessita di essere porzionata.
Come scegliere l’affettatrice migliore?
I criteri da valutare prima di procedere all’acquisto di un’affetatrice, sono diversi e basati comunque sull’utilizzo e la professionalità richiesta al macchinario. In base alla frequenza di utilizzo e al contesto, possiamo già restringere il campo di valutazione. La potenza del motore ad esempio gioca un ruolo fondamentale nel tempo. In base alla quantità di ore di cui necessitiamo dell’affettatrice, dobbiamo optare per diverse potenze.
L’ingombro inoltre è punto chiave poiché si tratta di uno strumento di peso elevato, che richiede necessariamente una posizione fissa e di spazio circostante per far si che chi utilizzi l’affettatrice abbia abbastanza libertà di movimento. In ultimo, ma non meno importante, è opportuno valutare la propria dimestichezza e la manualità nell’utilizzare il macchinario: affettatrici ad uso professionale possono essere pericolose seppur dotate di sistema di sicurezza.
Potenza del motore
La potenza del motore gioca un ruolo importante nella scelta del prodotto poiché in base a questa avremo una maggiore o minore forza tagliente nonché una durata maggiore nel tempo a breve termine: ciò significa che più il motore è potente, maggiore è il tempo in cui possiamo lasciare la macchina in funzione oltre che dedicarci alla lavorazione di un numero più vasto di cibi. Un motore poco prestante cui viene richiesto uno sforzo eccessivo, potrebbe andare incontro a surriscaldamento.
Generalmente possiamo definire tre classi di potenza: una prima che va dai 50 ai 100 watt. In questa categoria rientrano tutti i prodotti destinati ad un utilizzo non professionale e per tanto necessitano di essere spenti ogni 10-15 minuti di utilizzo. In una seconda categoria possiamo far rientrare le affettatrici di wattaggio compreso fra 100 e 140. Questi prodotti sono definibili semi-professionali e possono essere adoperate sia in ambiente domestico che professionale, laddove la richiesta di utilizzo non è particolarmente elevata. Infine possiamo rintracciare una terza ed ultima categoria che comprende una strumentazione di wattaggio compreso fra i 140 e i 400 watt. Naturalmente le affettatrici di questo genere sono destinate ad uso esclusivamente professionale. Il motore in questi casi è particolarmente prestante e non necessita di particolari accorgimenti.
Struttura e ingombro
La struttura di un’affettatrice è piuttosto semplice. le parti che la compongono sono poche ma importanti per valutarne l’utilizzo finale. Il punto in cui si appoggiano i cibi per farli scorrere, si chiama vela. Questa può variare di dimensione ed essere più o meno lunga a seconda del modello e dell’ingombro della macchina. Dovrebbe essere sempre 10 cm più lunga del diametro della lama per consentire uno scorrimento adeguato del cibo. Il carrello invece è la parte ondulata dove scorrono le pietanze da affettare.
Le lame sono un’importantissima componente dell’affettatrice in quanto grazie a questa avremo una determinata capacità di taglio. Le affettatrici non sono tutte uguali: esistono quelle a lama liscia perfettamente compatibile con il taglio dei salumi; quelle a lama ondulata più adatte al taglio di verdura e pane e quelle che combinano una doppia lama in grado di rendere il massimo delle prestazioni.
L’ingombro della macchina dipende strettamente dalla dimensione del carrello, dalla vela e dal diametro della lama. In base all’ingombro e alla potenza del motore avremo poi un diverso peso. Generalmente qualsiasi affettatrice è difficilmente trasportabile in quanto pesante; tuttavia ciò che realmente deve interessare è la postazione dove sistemare la macchina. E’ conveniente trovare sempre un punto fisso dove poter lavorare salumi, formaggi e verdure, specialmente se ci si trova in un’attività aperta al pubblico.
Sistemi di sicurezza
Le affettatrici sono potenzialmente pericolose in quanto macchinari da adoperare con le mani e collegate ad un motore che ne fa roteare le lame. Per tale ragione, i produttori ne hanno ideato un sistema di sicurezza che comprende diversi fattori. Un primo fattore riguarda i pulsanti di blocco. A seconda del modello possiamo avere dei pulsanti che se premuti bloccano istantaneamente le lame; oppure dei pulsanti che mettono in funzione le lame soltanto se premuti prolungatamente.
Altri modelli più sofisticati, prevedono l’utilizzo di un copri lama da utilizzare quando la macchina non è in funzione e un sistema che blocca il motore e l’accensione della rotazione quando la lama non è inserita correttamente tra il carrello e la vela.
Materiali
I materiali della struttura esterna dell’affettatrice può essere sia in alluminio fuso che in plastica. La differenza tra la scelta dei due materiali risiede principalmente nel peso e nell’utilizzo cui è destinato il macchinario. Nelle affettatrici ad uso quotidiano e domestico, si preferisce la struttura in plastica poiché rende più maneggevole e leggera l’intera struttura. Nelle affettatrici ad uso professionale e semi professionale, è invece più frequente trovare la struttura in alluminio fuso, più pesante ma conferente all’affettatrice maggiore robustezza.
Le lame invece devono sempre essere in acciaio inox per due importantissimi motivi: uno riguarda il contatto con il cibo: l’acciaio inox è inossidabile e non rilascia sostanze di alcun genere sulle pietanze. Inoltre è l’unico materiale in grado di resistere alla creazione di calore derivante dal movimento continuo delle lame.
Marche e fasce di prezzo
Le marche sono sempre un fattore importante, ma nel caso di strumentazioni che servono a lavorare il cibo è indiscutibile che le marche giochino un ruolo decisivo. Tra le migliori sul mercato citiamo RGV Ausonia, Berkel, e Bosch. E’ fondamentale assicurarsi un’affettatrice appartenente ad uno dei brand più conosciuti anche perché solo questi possono garantire certificati di garanzia ed un’assistenza post vendita in caso di difficoltà. Il prezzo dell’affettatrice dipende tantissimo dalla dimensione della lame, dall’ingombro e dall’impiego dei materiali nella struttura. Naturalmente a giocare un ruolo chiave è il motore. A seconda di questo avremo prodotti più o meno professionali.
Le affettatrici ad uso domestico, poco ingombranti e con un motore relativamente potente, presentano un prezzo che si aggira all’incirca tra i 50 e i 100 euro. Tuttavia, l’affettatrice è un macchinario molto variabile e può arrivare anche ad un prezzo di 2000/3000 euro se particolarmente prestante e adibito ad uso esclusivamente professionale.