Ha oramai (quasi) definitivamente preso il posto della “vecchia” bilancia meccanica, dallo stile un po’ retrò, che ben si adatta ad arredi rustici o provenzali. Se escludiamo le persone d’età, che conservano le proprie abitudini, ed i “nostalgici”, possiamo infatti dire tranquillamente che la bilancia da cucina digitale fa pienamente parte della vita di ciascuno di noi.
Alimentata da batterie al litio, generalmente già incluse e da sostituire anche dopo anni di regolare utilizzo, è caratterizzata da un funzionamento automatico e da un display che grazie alla presenza di sensori sul piatto, indica in cifre il peso esatto dell’ingrediente utilizzato. Dal design diverso da modello a modello – e strettamente legato alle funzionalità dell’apparecchio – la bilancia da cucina digitale si rivela decisamente funzionale e pratica, riducendo di gran lunga i tempi, “preziosi” e sempre scarsi a causa dei frenetici ritmi imposti dalla società odierna. In plastica dura o in metallo, pur non sopportando pesi eccessivi (solitamente variabili tra i 3 e i 5 kg), risulta particolarmente precisa al grammo – facendo dunque della precisione il suo punto di forza – rivelandosi altresì molto efficace e facile da adoperare, nonché da pulire, dato, quest’ultimo, da non trascurare.
Come scegliere la migliore bilancia da cucina digitale
Indispensabile per preparare qualsivoglia ricetta o per misurare, semplicemente, la quantità di un determinato alimento, la bilancia da cucina digitale risulta estremamente utile anche quando è necessario seguire una dieta particolare, situazione che richiede precisione nelle quantità degli ingredienti da pesare. Ma come scegliere un dispositivo di tal genere? Come indirizzarsi verso il prodotto più rispondente alle proprie esigenze? La scelta potrebbe essere tutt’altro che facile, alla luce della vasta disponibilità di modelli in commercio, che potrebbe creare titubanze e “disorientamento”. Ecco allora perché si “impongono” come necessarie alcune considerazioni preliminari, per non rischiare di “incappare” in un acquisto insoddisfacente o deludente.
Fatti salvi determinati e ben specifici parametri di riferimento, che saranno analizzati di qui a breve, uno dei primi aspetti da valutare è la presenza o meno del piatto porta alimenti posto al di sopra dello strumento – piatto quasi sempre removibile, e di forme e dimensioni diverse, in base ai modelli – in cui si versa l’alimento da pesare. Una valutazione, questa, strettamente legata al proprio modo di cucinare ed alle proprie abitudini, e che “attira” a sé quella delle dimensioni: un dispositivo con piatto è solitamente più ingombrante, ragion per cui, prima dell’acquisto, è bene valutare preventivamente lo spazio a propria disposizione.
Fatta questa premessa, è ora il caso di occuparci degli irrinunciabili criteri-base da seguire in sede di acquisto. Li trattiamo, ciascuno singolarmente, nei paragrafi che seguono.
Portata massima
Fattore di estrema importanza – specie per i nuclei familiari numerosi che hanno la necessità di pesare grandi quantità di ingredienti – la portata massima della misurazione indica il peso massimo che la bilancia può supportare, peso che generalmente è intorno ai 3-5 Kg. Si consiglia di optare per un dispositivo di portata massima elevata, che possa misurare anche piccole quantità, così da usufruirne in qualunque circostanza.
Insieme a quella massima, va considerata anche la portata minima, che, solitamente di 50 g nei modelli analogici, in alcuni di quelli digitali consente di pesare con precisione pure quantità inferiori ad 1 g (anche 1 decimo di grammo): situazione, questa, che si rivela di grande aiuto ed utilità qualora si desideri realizzare una ricetta particolare ad esempio, o in presenza di dolci o altri cibi richiedenti quantità specifiche.
Precisione
Abbiamo già sottolineato come l’apparecchio in oggetto abbia il suo punto di forza nella precisione delle misurazioni effettuate e del grado di approssimazione dei valori. In questa sede aggiungiamo che detto aspetto non dipende dalla tipologia di meccanismo proprio della bilancia, ma dai sensori, che consentono una rilevazione di anche minime variazioni di peso.
Funzioni aggiuntive
Oltre alla semplice misurazione del peso, numerosi modelli di bilancia da cucina digitale contemplano funzioni aggiuntive. Ne consideriamo qualcuna tra le più diffuse qui di seguito.
- Calcolo della tara. Di grande aiuto per risparmiare tempo e contemporaneamente avere un minor margine di errore durante le misurazioni, questa funzione consente di sottrarre il peso del contenitore in cui si vanno ad introdurre gli alimenti da pesare, nonché di pesare di seguito più ingredienti senza ripartire da zero ad ogni pesata.
- Misurazione delle quantità di liquidi. Valida funzione perché talora sfugge che 1 litro equivale ad 1 chilogrammo.
- Spegnimento automatico. Utile per non consumare inutilmente la batteria, prevede lo spegnimento automatico della bilancia dopo un tempo prefissato, ad esempio 1 minuto.
- Indicatore livello di batteria. Altrettanto utile, fa sì che non ci si trovi con la batteria scarica proprio nel momento in cui si desidera adoperare l’apparecchio.
- Timer. Presente in alcuni modelli di bilancia, consente di controllare non solo determinate preparazioni o operazioni di scongelamento, ma anche la temperatura della stanza, che ha il suo “perché” ai fini di un migliore risultato in alcune ricette.
Design e dimensioni
Diverso da modello a modello, è un parametro di estrema importanza in quanto “determinante” le prestazioni dell’apparecchio in oggetto, l’efficacia e la precisione delle misurazioni: con il termine design si fa infatti riferimento a tutte le caratteristiche strutturali della bilancia da cucina digitale. Tra i principali elementi da considerare, citiamo i seguenti:
- Stabilità della bilancia. Più la bilancia è stabile, più è accurata, e viceversa. Da sottolineare la presenza, in alcuni modelli, di piedini antiscivolo, che contribuiscono ad una maggiore aderenza al piano di lavoro;
- Display e pulsanti. Sono connessi alla semplicità di lettura delle misurazioni e ai vari settaggi delle impostazioni. Il display, in particolare, deve essere ben visibile anche nel caso in cui si appoggi sulla bilancia da cucina digitale un contenitore di grandi dimensioni; alternativamente, è opportuno controllare la presenza della funzione che consente di mantenere visibile ciò che si è pesato per alcuni secondi dopo che il contenitore stesso è stato levato.
- Numero di sensori esistenti sul piatto della bilancia. Più pulsanti consentiranno di ottenere risultati più precisi.
Per quanto concerne le dimensioni, come già anticipato, si tratta di un aspetto legato alla presenza o meno del piatto, ed al conseguente maggiore o minore ingombro: come è facilmente intuibile, un dispositivo con piatto è più ingombrante di uno che ne è privo, il che richiede di valutare preventivamente lo spazio a propria disposizione. Siamo, in ogni caso, di fronte ad un ingombro davvero minimo, se rapportato a quello delle bilance meccaniche.
Prezzi e marche specializzate
Sicuramente un fattore a cui badare al momento della scelta, il prezzo varia in base al modello considerato. Si va da circa 10-20 Euro a 50-60 Euro nei modelli di fascia medio-bassa, di buona qualità e perfetti per un utilizzo domestico, a cifre che possono superare anche i 1000 Euro nei prodotti professionali, caratterizzati dalla massima accuratezza e funzionalità.
E giungiamo alla marca, che, alla luce della grande offerta di mercato, non rappresenta un fattore di fondamentale importanza in sede di acquisto. Sicuramente esistono brand leader del settore, garanzia di qualità ed affidabilità, tra cui citiamo Laica, Imetec, Tanita, Beurer, Smart Weigh, Duronic. Vanno tuttavia menzionati anche altri nomi, produttori di macchinari per la cucina, quali Ariete, Kenwood o Kitchen Aid. Il consiglio? Quello di non “puntare” tanto alla marca, quanto piuttosto a determinati parametri “tecnici”, come la portata massima e minima o le funzioni proprie del modello a cui si è interessati.